Stàre (essere o render fermo)
-photographic series
-8 prints 100x70 cm on photographic paper
Halle(Saale)/Berlin, 2011
STàRE (essere o render fermo) è una serie di operazioni aperta e più ampia che utilizza oggetti scelti per il loro valore simbolico per introdurre, attraverso interventi che li modifichino in modo tangibile, una tematica comune.
Il lavoro si concretizza in una ipertrofia dell’assestamento, in oggetti a cui vengono aumentate le qualità fisiche legate alla stabilità fino a comprometterne le più elementari funzioni per le quali sono destinati.
Le pose scelte per le fotografie sono selezionate dal repertorio figurativo relativo al gesto dello star seduti o del farsi ritrarre in relazione ad una poltrona, con particolare attenzione all’immaginario fotografico dei ritratti di famiglia. Dalla rigida posa ottocentesca in studio alla libertà formale dell’istantanea e della pubblicità, esse possono essere lette come esposizione di ruoli sociali e rapporti di forza.
Nell’intento di interpretare tali atteggiamenti, le figure si trovano nell’obbligo di alterarli, aderendo alla forma a cui approcciano che, sin dal principio, non permette un comodo avvicinamento.
STàRe (to be or to be still) is an open and wider series of operation using objects selected for their symbolic values to introduce, through interventions that alter them in tangible way, a common theme.
The work takes form of a hypertrophy of settlement, in objects that are increased the physical qualities relating to the stability up to point to compromise the elementary functions for which they are intended.
The poses choices for photographs are selected by the figurative repertoire related to the gesture of sitting or to be portrayed in relation to a chair, with particular attention to the iconography of family portraits. From the rigid pose of Nineteenth-century in studio, up to formal freedom of snap-shot and advertising, they can be read as expositions of social roles and balances of power. In the intention to perform such attitudes, the figures are obliged to modify them, adhering to the form which are approaching that, from the beginning, does not allow a comfortable approach.